Dopo Giulio Cesare,
chi trovò il modo di imporre il proprio marchio sul
calendario, fu Costantino il Grande (A.D. 280-337).
La più importante novità
di Costantino, fu senz'altro la scelta di celebrare
la Pasqua.
Per i primi cristiani, la questione costituì un
vero enigma.
La determinazione, infatti, del giorno in cui celebrare
la festa più sacra per i cristiani, è complicata
dal fatto che, la resurrezione di Gesù, ebbe luogo
durante la Pasqua ebraica, che viene celebrata in conformità
delle fasi lunari del calendario ebraico.
Ne consegue che, rispetto al calendario solare di Cesare,
la data della Pasqua ebraica, e quindi la Pasqua cristiana,
è destinata a non essere fissa, ma a variare di anno
in anno.
La questione della Pasqua fu risolta a Nicea
(oggi Iznik, a 130 Km da Istanbul) nell'A.D.
325, quando Costantino convocò il primo importante
concilio cristiano.
A Nicea, anche a causa di un crescente antisemitismo tra
i cristiani non ebrei, che manifestavano disagio per l'utilizzazione,
che fino ad allora si era fatto, di date che dipendevano
dalle decisioni dei sacerdoti ebrei, si stabilì di
legare, la resurrezione di Cristo, all'anno solare e al
calendario di Cesare, utilizzando l'equinozio
di primavera, come riferimento fisso per la determinazione
della Pasqua cristiana.
La regola che precisamente si stabilì fu: la
Pasqua cadrà la prima domenica successiva al primo
plenilunio dopo l'equinozio di primavera.
Fu anche stabilito che, la Pasqua
cristiana, non dovesse essere mai
celebrata il giorno dell'inizio della Pasqua
ebraica. Se qualora dai calcoli fosse emersa la coincidenza,
la celebrazione doveva essere spostata alla domenica successiva.
Su proposta, poi, a quanto pare degli astronomi di Alessandria
d'Egitto, si stabilì anche di fissare al 21°
giorno di marzo l'equinozio di primavera.
Si trattava di un mutamento dall'epoca di Cesare, in cui
l'equinozio fu fissato al 25° giorno di marzo. Questa
modifica costituì, probabilmente, un tentativo di
compensare lo slittamento del calendario giuliano, nei confronti
dell'anno solare. Dal 709 A.U.C. all'A.D. 325, infatti,
tale slittamento era ormai vicino ai tre giorni. |